"Le Piramidi" di Peter Janosi

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-Kiya-
00martedì 6 giugno 2006 02:52



Titolo: Le piramidi
Autore: Jánosi Peter
Prezzo e disponibilità: verifica
Dati: 147 p., ill., brossura
Anno: 2006
Editore: Il Mulino
Collana: Universale paperbacks Il Mulino



Le piramidi



Descrizione
Testimoniano la laboriosita', la tenacia e la forza di un'antica civilta'. Ricordano l'immortalita' e la grandezza di sovrani venerati come se fossero delle divinita'. Custodiscono un patrimonio inesauribile, ricco e pieno di fascino. La loro arte rappresenta, ancora oggi, una societa' all'avanguardia nella quale il culto dei morti assumeva un'importanza fondamentale. Le piramidi dell'antico Egitto, espressione della potenza dello Stato dei faraoni, hanno lasciato un'impronta indelebile nell'arte e nella cultura di tutto il mondo. Peter Janosi, docente di storia dell'archeologia, nel saggio ''Le piramidi'' (Il Mulino) fa il punto sulle conoscenze piu' aggiornate che sono state elaborate sulle immense costruzioni che si possono ammirare visitando l'Egitto dei nostri tempi.

Si parte da una considerazione di carattere storico. L'Europa, alla meta' del III millennio prima di Cristo, era immersa nel clima difficile del neolitico, la cosiddetta eta' del rame. L'Egitto, al contrario, era gia' un paese molto avanzato. La sua societa' ruotava intorno ad una monarchia assoluta, ad una religione indiscutibile e ad un apparato statale stabile e ben articolato. La scrittura era una forma di comunicazione evoluta in grado di trasmettere messaggi complessi. In questo scenario le piramidi costituiscono gli esempi piu' chiari di una civilta' avanzata. Una civilta' che, di fatto, si fondava sul culto della personalita'. Si trattava di una devozione senza confini nei confronti dei sovrani, chiamati faraoni a partire dal 1550 a.C.

''A che cosa servivano le piramidi? A chi appartenevano? - si chiede Peter Janosi. Erano davvero solo sepolcri di re, ormai testimoni muti di una grande civilta' scomparsa in epoche remote, oppure la loro mole impenetrabile custodisce ancora dei segreti? Come vennero costruite? E' vero che per realizzarle furono impiegati soltanto mezzi tecnici semplici?'' Il monumento era destinato ad ospitare il corpo del faraone. La funzione del sepolcro, pero', non esauriva tutte le sue prerogative. ''Era anche - ricorda l'autore - il monumento e l'involucro che simboleggiava la presenza in questo mondo del re, ormai trasceso a divinita'''. Dopo aver fornito gli elementi generali con cui orientarsi nel mondo misterioso degli egizi vengono presi in considerazione i maggiori complessi funerari ancora esistenti. Complessi che, nel tempo, hanno assunto significati e funzioni differenti.
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