Gauguin e Van Gogh: l'avventura del colore nuovo

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Giusitta
00martedì 25 ottobre 2005 15:47
A Brescia fino al 19/03/2006

Due anime inquiete ancora insieme.
Arrivano dai principali Musei Internazionali le opere di Gauguin e Van Gogh esposte a Santa Giulia in occasione della grande kermesse d'autunno, in particolare dai Musei Olandesi Van Gogh e Kröller-Müller.

150 opere (100 dipinti e 50 opere su carta) e una sezione ampia di testimonianze - comprendente una celebre lettera autografa di Van Gogh, alcune sue fotografie originali, alcune stampe giapponesi provenienti dalla sua collezione personale, alcuni tra i libri originali della sua biblioteca, immagini che ritagliava dalle riviste e da cui si esercitava, oltre a un carnet di disegni tahitiani di Gauguin - raccontano sino al prossimo 19 marzo 2006, l’intero percorso dei due maestri, dagli anni di apprendistato trascorsi rispettivamente a Parigi e in Olanda sino alle celeberrime opere di Tahiti e delle Marchesi e della Provenza e di Auvers.

Otto le sezioni di questa sontuosa esposizione che in un percorso anche scenograficamente suggestivo, porta i visitatori a scoprire e poi a vivere quella “Avventura del colore nuovo” che rivoluzionò l’arte successiva.
All’esposizione dedicata a Gauguin-Van Gogh si affianca una seconda mostra che, anche da sola, potrebbe valere un viaggio a Brescia: “Millet. Sessanta capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston”. E’ la prima volta che in Italia si ha la possibilità di ammirare un nucleo tanto esteso e importante di opere di questo gigante della pittura europea, l’artista che forse più di tutti influenzò lo stesso Van Gogh. Davvero una occasione imperdibile il poter ammirare, a pochi metri l’uno dagli altri, il Seminatore di Millet e almeno tre interpretazioni che dello stesso soggetto propone Van Gogh. Quello del Seminatore non fu l’unico tema di Millet a coinvolgere l’olandese. La ricerca di immagini di opere di Millet quasi ossessionò Van Gogh che, come a Brescia si può vedere, giunge a ritagliare e conservare le immagini che le riviste francesi pubblicavano sul maestro della Scuola di Barbizon, per poi esercitarsi a fare proprie quelle figure e quelle situazioni.
monos.84
00mercoledì 26 ottobre 2005 09:41
Questo è il mio stato d'animo di fronte all'opera di Vincent: [SM=g27836]

Van Gogh, Millet, Gauguin: una fantasmagoria di colori, di vitalità, di tratti frenetici e vorticosi; in breve, una meraviglia!

Chi ne ha possibilità vada, fa bene al cuore!
Purtroppo, per me Brescia è un po' lontanuccia.
Vabbè, mi accontenterò delle illustrazioni sui libri... [SM=g27834]
bb2004
00mercoledì 26 ottobre 2005 11:20
Re:

Chi ne ha possibilità vada, fa bene al cuore!


[SM=g27823] belle parole monos
DarknessAngy
00mercoledì 26 ottobre 2005 19:38
VAN GOGH : che dire una vita votata all'arte ... poverta' assoluta, senza mangiare pur di comprarsi i colori con i quali irradiava le tele, con i quali 'dava parola' alle tele costruendo una sua propria corrente artistica ( infatti è una via di mezzo tra espressionismo e impressionismo) ... sono stata sia ad amsterdam, che al museo d'Orsay a Parigi .. e davanti alle sue tele ... beh si rimane impietriti, colpiti da mille emozioni ... da gioia, stupore, malinconia, il colore fuori esce dalla tela ... creando come una porta tra la realta' e l'interno della tela ..

GAUGIN : lo conosco poco ... ma l'esotismo delle sue tele, porta a mondi lontani .... anche lui un misto di malinconia e allegria ( per i toni forse )... cmq AMO VAN GOGH .. se qualcuno si unisce partiamo insieme [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27811] e comunque un evento da non perdere assolutamente per chi abita nei dintorni!
monos.84
00venerdì 28 ottobre 2005 09:29
Re: Re:

Scritto da: bb2004 26/10/2005 11.20

Chi ne ha possibilità vada, fa bene al cuore!


[SM=g27823] belle parole monos



Grazie bb! [SM=g27838]
mant(r)a
00venerdì 18 novembre 2005 17:22
un fine settimana ci capito, probabilmente in dicembre/gennaio
marlen984
00venerdì 18 novembre 2005 17:33
[SM=g27819] io per ora ho studiato tutto sui libri van gogh,gauguin , il mio amore klimt,munch e tutti i piu grandi ma nn ho mai visto un loro quadro dal vivo...
quanto mi piacerebbe vedere questa mostra ma e un po lontanuccia...
daltronde per noi sardi la maggior parte delle cose sono lontanucce.. [SM=g27834]
mant(r)a
00venerdì 18 novembre 2005 17:53
mmmmh
munch mi ha deluso un po' quand'ho visto la mostra, in primavera, a roma
monos.84
00venerdì 18 novembre 2005 19:32
Re:

Scritto da: marlen984 18/11/2005 17.33
[SM=g27819] io per ora ho studiato tutto sui libri van gogh,gauguin , il mio amore klimt,munch e tutti i piu grandi ma nn ho mai visto un loro quadro dal vivo...
quanto mi piacerebbe vedere questa mostra ma e un po lontanuccia...
daltronde per noi sardi la maggior parte delle cose sono lontanucce.. [SM=g27834]



Come ti capisco! Anch'io vorrei tanto vederli dal vivo... [SM=g27834]
Però le distanze son quelle che sono... Magari in futuro ci sarà occasione! [SM=g27817]
Vabbè, consoliamoci con un famoso proverbio: "mal comune mezzo gaudio..."
monos.84
00venerdì 18 novembre 2005 19:35
Re:

Scritto da: mant(r)a 18/11/2005 17.53
mmmmh
munch mi ha deluso un po' quand'ho visto la mostra, in primavera, a roma



Ahhh sacrilegio!!!! [SM=g27818]
Tu almeno sei riuscito ad andarci...

Come mai non ne hai goduto???
mant(r)a
00sabato 19 novembre 2005 01:20
a parte il pubblico italiano(/romano?) che mi son beccato quel giorno: cialtrone, fannullone, impiccione, irrispettoso, irriguardoso, vociante e casinista,
dico che la mostra m'ha annoiato un po', perché ne è scappata fuori l'immagine di un munch paranoico e rompicoglioni, un po' ossessionato dai suoi mostri mai risolti:
credo che ciò gli abbia forse impedito di rinnovarsi nel tempo, di mutare di visione e colori, di idee, di languori, di sviluppare le corrispondenze fra immagini e creato cuore e intelletto.
certe opere ti tolgono dai sentimenti tanto son belle
talaltre un po' t'annoiano, ma mai tanto, perché in fondo, o in cima, lo senti che hai a che fare con opere di una persona che (quasi) sempre ci metteva tutto in quel che faceva: dipingere.
:Bacco:
00sabato 19 novembre 2005 02:10
Re:

Scritto da: mant(r)a 19/11/2005 1.20
a parte il pubblico italiano(/romano?) che mi son beccato quel giorno: cialtrone, fannullone, impiccione, irrispettoso, irriguardoso, vociante e casinista,
dico che la mostra m'ha annoiato un po', perché ne è scappata fuori l'immagine di un munch paranoico e rompicoglioni, un po' ossessionato dai suoi mostri mai risolti:
credo che ciò gli abbia forse impedito di rinnovarsi nel tempo, di mutare di visione e colori, di idee, di languori, di sviluppare le corrispondenze fra immagini e creato cuore e intelletto.
certe opere ti tolgono dai sentimenti tanto son belle
talaltre un po' t'annoiano, ma mai tanto, perché in fondo, o in cima, lo senti che hai a che fare con opere di una persona che (quasi) sempre ci metteva tutto in quel che faceva: dipingere.



io ci fui e non m'annoiai...e non trovai neppure il
pubblico caciarone. Ricordo m'affacciai dalle finestre
del vittoriano (minuscolo) e vidi sfilare una manifestazione
per la via dei fori, oltretutto.
Ho il catalogo, come sempre, per ricordo.
E poi a me le storie tormentate piacciono....
mant(r)a
00sabato 19 novembre 2005 02:16
il fatto è che dai libri m'era sempre parso uscisse una figura eccelsa di munch: geniale, d'impatto estremo sempre, acuto, possente.
la mostra ha smentito un po' questa cosa, e ne sono rimasto un po' deluso, con l'idea che il suo periodo d'oro sia durato non troppo
mant(r)a
00sabato 19 novembre 2005 02:17
una mostra che invece non m'è garbata per niente è stata quella di Goya a Berlino.
monos.84
00sabato 19 novembre 2005 10:13
Re:

Scritto da: mant(r)a 19/11/2005 1.20
a parte il pubblico italiano(/romano?) che mi son beccato quel giorno: cialtrone, fannullone, impiccione, irrispettoso, irriguardoso, vociante e casinista,


Che sfiga! Ti sei ritrovato in uno stadio piuttosto che ad una mostra, e quindi è venuta a mancare quell'intimità necessaria per assaporare tutte quelle opere...




dico che la mostra m'ha annoiato un po', perché ne è scappata fuori l'immagine di un munch paranoico e rompicoglioni, un po' ossessionato dai suoi mostri mai risolti:
credo che ciò gli abbia forse impedito di rinnovarsi nel tempo, di mutare di visione e colori, di idee, di languori, di sviluppare le corrispondenze fra immagini e creato cuore e intelletto.


I suoi mostri mai risolti: è vero, pare non se ne sia mai liberato. Ma sono proprio quei mostri che han dato vita alla sua tematica, alla sua poetica, al suo colore. Perciò credo che la fissità dell'opera di Munch non sia affatto un difetto, bensì la naturale espressione del suo sentire, del suo essere.
Però negli ultimi anni la tavolozza di Munch ha accolto anche toni più chiari e più limpidi, così come sono cambiati pure i soggetti: rispetto ai lavori precedenti, al primo sguardo figure e paesaggi sembrano meno drammatici, meno malinconici, più "distaccati" dal suo animo (ma solo al primo sgurdo...)




certe opere ti tolgono dai sentimenti tanto son belle
talaltre un po' t'annoiano, ma mai tanto, perché in fondo, o in cima, lo senti che hai a che fare con opere di una persona che (quasi) sempre ci metteva tutto in quel che faceva: dipingere.


Perfetto. Hai centrato in pieno il mio pensiero a riguardo!
Nei dipinti di Munch traspare il suo animo, si percepisce la sua presenza. Per questo mi piace e per lo stesso motivo stravedo per Van Gogh: un artista folgorante e dirompente; a mio parere irraggiungibile.





marlen984
00sabato 19 novembre 2005 12:26
bhe la forza dei dipinti di munch e proprio quella di saper rappresentare la sua angoscia il suo dolore interiore non credo che a una sua mostra ci si possa
divertire! [SM=g27835]
mant(r)a
00sabato 19 novembre 2005 12:40
il fatto è che quel che penso è che dopo un po' bisognerebbe "risolversi" e necessariamente, naturalmente, cambiare. è vero che è quella la forza di munch, ma anche il suo "punto debole": è la solita linea che continua senza mutare tragitto a srotolarsi in ogni opera
monos.84
00domenica 20 novembre 2005 14:57

Scritto da: mant(r)a 19/11/2005 12.40
il fatto è che quel che penso è che dopo un po' bisognerebbe "risolversi" e necessariamente, naturalmente, cambiare. è vero che è quella la forza di munch, ma anche il suo "punto debole": è la solita linea che continua senza mutare tragitto a srotolarsi in ogni opera


Sai, non capisco perché ti "dispiaccia" che l'opera di Munch non abbia avuto dei cambiamenti.
Secondo me non è riduttivo, né lo vedo come un difetto. Era il suo stile, il suo sentire: evidentemente il suo animo non ha subìto grosse modificazioni e ciò si è riflesso necessariamente nella sua pittura. E poi un cambiamento può essere positivo oppure negativo, può verificarsi un'evoluzione così come può aversi un'involuzione...
Tanti altri mostri sacri hanno mantenuto per tutta la vita stili, tematiche, ambientazioni che possono sembrare monotone e quindi di scarso interesse. Eppure hanno deliziato milioni di appassionati, curiosi, critici, visitatori e continueranno a deliziarli nei secoli futuri. Penso, ad esempio, ai magnifici interni di Jan Vermeer (che meraviglia quella luce che irradia tutto e anche di più! [SM=g27836] ), agli eterei paesaggi di Caspar David Friedrich, ai tratti spezzettati e vertiginosi di Keith Haring...
Bhè, godiamoceli per quello che hanno fatto! [SM=g27823]
mant(r)a
00domenica 20 novembre 2005 15:17
sì sì, son d'accordo
ma essendo (io) in alcuni contesti (forse troppi) molto riduttivo e semplicista/semplicione mi stufo a vedere 70 quadri che hanno, eccezioni dovute, tutti la solita linea descrittiva, o che trattano il medesimo argomento.
questo vale anche per le cose scritte, o musicate, o comunque siano.
quando iniziai ad ascoltare i NIN, ad esempio, i testi di reznor mi folgorarono all'istante... quest'anno è uscito with teeth, ho letto i testi (senza ascoltare il disco) e la prima cosa che ho pensato è stata un bel E baaaaaaasta, che rompipalle che sei! (indirizzato a mr. reznor). (fermo restando che il disco mi garba).
a me piace tantissimo, chessò, gente come picasso, che in tutti i decenni d'attività che ha attraversato s'è rinnovato naturalmente mille e mille volte, a volte in meglio oppure in peggio, "artisticamente" parlando... oppure modigliani, che in pochissimi anni s'è dedicato a scultura e pittura in maniera eccezionale, e, nella pittura, pur curandosi quasi esclusivamente di ritratti, ha saputo essere sempre espressivo, mutando.
in tutto questo c'è il fatto che la differenza la fa l'uomo che descrive, non l'opera, e per questo mi son reso conto che, per me, munch è stato un gran pittore per troppo poco tempo.
ha dato vita ad un'innovazione estrema semplicemente essendo se stesso (e questo è fantastico), un se stesso che però s'è limitato da solo, e che negli anni non ha più reso come mi sarei immaginato. certo, ha prodotto, anche fra quelli che mi piacciono di meno, opere inarrivabili ai più in ogni epoca, ma questo non fa di certo di lui "uno dei più grandi" (sempre per me); direi: "eppur non basta...".
potrei prendere anche uno come pollock, per esempio, grande innovatore, ma alla fine m'è bastato vedere qualche opera alle scuderie del quirinale per essermi stufato forse già al terzo o al quarto. la ragione è, all'incirca, la stessa.
mant(r)a
00domenica 20 novembre 2005 15:22
ma pollock non era anche l'antifurto con le palle?
[SM=g27818]
monos.84
00domenica 20 novembre 2005 18:50
Re:

Scritto da: mant(r)a 20/11/2005 15.17
sì sì, son d'accordo
ma essendo (io) in alcuni contesti (forse troppi) molto riduttivo e semplicista/semplicione mi stufo a vedere 70 quadri che hanno, eccezioni dovute, tutti la solita linea descrittiva, o che trattano il medesimo argomento.
questo vale anche per le cose scritte, o musicate, o comunque siano.
quando iniziai ad ascoltare i NIN, ad esempio, i testi di reznor mi folgorarono all'istante... quest'anno è uscito with teeth, ho letto i testi (senza ascoltare il disco) e la prima cosa che ho pensato è stata un bel E baaaaaaasta, che rompipalle che sei! (indirizzato a mr. reznor). (fermo restando che il disco mi garba).
a me piace tantissimo, chessò, gente come picasso, che in tutti i decenni d'attività che ha attraversato s'è rinnovato naturalmente mille e mille volte, a volte in meglio oppure in peggio, "artisticamente" parlando... oppure modigliani, che in pochissimi anni s'è dedicato a scultura e pittura in maniera eccezionale, e, nella pittura, pur curandosi quasi esclusivamente di ritratti, ha saputo essere sempre espressivo, mutando.
in tutto questo c'è il fatto che la differenza la fa l'uomo che descrive, non l'opera, e per questo mi son reso conto che, per me, munch è stato un gran pittore per troppo poco tempo.
ha dato vita ad un'innovazione estrema semplicemente essendo se stesso (e questo è fantastico), un se stesso che però s'è limitato da solo, e che negli anni non ha più reso come mi sarei immaginato. certo, ha prodotto, anche fra quelli che mi piacciono di meno, opere inarrivabili ai più in ogni epoca, ma questo non fa di certo di lui "uno dei più grandi" (sempre per me); direi: "eppur non basta...".
potrei prendere anche uno come pollock, per esempio, grande innovatore, ma alla fine m'è bastato vedere qualche opera alle scuderie del quirinale per essermi stufato forse già al terzo o al quarto. la ragione è, all'incirca, la stessa.


Ok, capito.
(Non so se te l'ho mai detto, ma mi piace molto il tuo modo di scrivere [SM=g27817])

Comunicazione1- monos detesta Picasso e Pollock...
Comunicazione2- mantra dai un'occhiata all'ultimo intervento di questa pagina: http://www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=36187&idd=308&p=29
selvadega
00domenica 20 novembre 2005 19:29
probabilmente non centra nulla
ma sono dell'idea che la storia dell'arte abbia distrutto l'arte
come quando ti spiegano come le terrazze possano reggere anche se sotto c'è il vuoto
ecco
io non lo voglio sapere
mai
bolormaa80
00lunedì 21 novembre 2005 09:00
Re:

Scritto da: selvadega 20/11/2005 19.29
probabilmente non centra nulla
ma sono dell'idea che la storia dell'arte abbia distrutto l'arte
come quando ti spiegano come le terrazze possano reggere anche se sotto c'è il vuoto
ecco
io non lo voglio sapere
mai



Oh selva...già che si fa fatica a trovare lavoro...se poi mi dici pure che la storia dell'arte ha distrutto l'arte mi vado a buttare in Po [SM=g27828]
DarknessAngy
00martedì 22 novembre 2005 13:30
Re: Re:

Scritto da: bolormaa80 21/11/2005 9.00


Oh selva...già che si fa fatica a trovare lavoro...se poi mi dici pure che la storia dell'arte ha distrutto l'arte mi vado a buttare in Po [SM=g27828]



Non è la storia dell'arte che la distrugge ( a mio avviso ) ma i critici che fanno l'arte ... solo una massa di pieni di se che si credono di poter definire cio' che vale e cio' che non vale .... su che criterio poi ? L'arte non ha criterio se non la personale percezione emotiva ...
bolormaa80
00martedì 22 novembre 2005 14:31
Re: Re: Re:

Scritto da: DarknessAngy 22/11/2005 13.30


Non è la storia dell'arte che la distrugge ( a mio avviso ) ma i critici che fanno l'arte ... solo una massa di pieni di se che si credono di poter definire cio' che vale e cio' che non vale .... su che criterio poi ? L'arte non ha criterio se non la personale percezione emotiva ...



Ma in questo caso non si tratta solo dell'arte, ma anche della musica, della letteratura ecc.

(comunque anch'io ho sempre pensato la stessa cosa)
monos.84
00martedì 22 novembre 2005 16:11
Re: Re: Re:

Scritto da: DarknessAngy 22/11/2005 13.30


Non è la storia dell'arte che la distrugge ( a mio avviso ) ma i critici che fanno l'arte ... solo una massa di pieni di se che si credono di poter definire cio' che vale e cio' che non vale .... su che criterio poi ? L'arte non ha criterio se non la personale percezione emotiva ...




Scritto da: bolormaa80 22/11/2005 14.31


Ma in questo caso non si tratta solo dell'arte, ma anche della musica, della letteratura ecc.

(comunque anch'io ho sempre pensato la stessa cosa)


Siamo in 3 a pensarla allo stesso modo [SM=g27817]

L'arte non ha criterio se non la personale percezione emotiva. Splendida! Sottoscrivo pienamente.
DarknessAngy
00martedì 22 novembre 2005 18:28
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: bolormaa80 22/11/2005 14.31


Ma in questo caso non si tratta solo dell'arte, ma anche della musica, della letteratura ecc.

(comunque anch'io ho sempre pensato la stessa cosa)



scusa ma si fa spesso un errore e cioè assimilare al nome ARTE il nome PITTURA. L'arte è generica ... poi ci sono le arti maggiori e le arti minori cosi denominate ( come la fotografia e la danza ). Le arti maggiori sono : PITTURA, SCULTURA, MUSICA e LETTERATURA (mi pare che non mi sfugga nient'altro). Io quando parlo di arte parlo di queste 4 tutte assieme, e ribadisco il concetto che la morte dell'ARTE e cioè di queste quattro siano i critici :)
emi.
00martedì 22 novembre 2005 21:26
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: monos.84 22/11/2005 16.11


L'arte non ha criterio se non la personale percezione emotiva. Splendida! Sottoscrivo pienamente.



Dissento totalmente.

Se l'arte è il frutto di istanze culturali, spirituali, materiali è necessario conoscere queste cose per capirla. E per far questo, piaccia o no, servono i critici (o gli storici dell'arte che dir si voglia). Che poi molti siano delgiinsopportabili vanesi è un'altro discorso.
Se si segue quello che dice DarknessAngy il tutto si riduce a un "mi piace/non mi piace", sia che siano graffiti preisotrici, sia che siano installazioni di videoarte.

E poi, ammesso che esistano arti maggiori e minori( che è una concezione superata da un po'), in base a cosa le incaselli? E l'archiettura, che non hai nominato, è minore o maggiore?

DarknessAngy
00martedì 22 novembre 2005 22:36
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: emi. 22/11/2005 21.26


Dissento totalmente.

Se l'arte è il frutto di istanze culturali, spirituali, materiali è necessario conoscere queste cose per capirla. E per far questo, piaccia o no, servono i critici (o gli storici dell'arte che dir si voglia). Che poi molti siano delgiinsopportabili vanesi è un'altro discorso.
Se si segue quello che dice DarknessAngy il tutto si riduce a un "mi piace/non mi piace", sia che siano graffiti preisotrici, sia che siano installazioni di videoarte.

E poi, ammesso che esistano arti maggiori e minori( che è una concezione superata da un po'), in base a cosa le incaselli? E l'archiettura, che non hai nominato, è minore o maggiore?




Beh per me l'oggettivo in merito all'arte non esiste. Non voglio dire che sia una regola per quello specifico PER ME ... Tu veramente credi che tutti i critici d'arte abbiano un criterio obbiettivo e razionale ( che poi l'arte di tutto ha tranne che la razionalità ) per poter giudicare ?! Spesso sono persone che a seconda del loro gusto personale GIUDICANO. Come succede poi per tutti ... l'arte non è altro, ribadisco per me, che una percezione personale. Facciamo un esempio ? La pittura concettuale. Cioe' tutto cio' che non è esteticamente bello ma che esprime con il gesto che ha voluto imprimere l'artista, un concetto. Ora, se vai alla biennale di Venezia, trovi artisti concettuali, che ti vogliono far percepire la merda del mondo mettendo delle pecore dentro a un recinto, e facendole defecare dentro alla sala mostra. Beh il concetto è ben espresso, e i critici hanno appoggiato quest'artista del quale non ricordo il nome, ma siamo veramente sicuri che sia arte ? Beh per qualcuno potrebbe esserlo, emotivamente parlando, per altri ( come me ) è un insulto ad artisti come Rembrandt o Caravaggio ....

Per quel che riguarda l'architettura hai ragione me la sono scordata, ed è vero che la concezione delle arti minori e maggiori è superata, ma era per spiegare, che è sbagliato associare arte alla pittura, perchè l'arte in se stessa è un insieme di varie arti ...

[Modificato da DarknessAngy 22/11/2005 22.38]

emi.
00martedì 22 novembre 2005 22:54
Secondo me stiamo dicendo cose abbastanza simili, magari senza capirci... [SM=g27819]

Dicendo che l'arte va contestualizzata non vogli o dire che la si possa/debba leggere oggettivamente, ma semplicemente che per poter essere giudicata va prima conosciuto il substrato che l'ha generata. Preso atto di questo si può decidere se l'opera è apprezzabile o no (e qui entra in gioco il tuo gusto, la tua cultura, ecc...).
Quello di contestualizzare dovrebbe essere il compito di ogni buon critico, che poi non lo facciano quasi mai, è un altro discorso.

Il problema semmai è affidare la propria idea di arte ai critici che ti dicono se una cosa è bella o no, e morta lì.

Sulle provocazioni (?!) di certa arte (?!?!) concettuale che gira in questi anni ti do pienamente ragione.
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