ricordiamo
il mio bravissimo professore di storia, il signor Giovanni (di cui, ovviamente ometto il cognome) ci tiene molto a ricordare a me e ai miei compagi di classe il giorno della memoria, e non solo perchè è un'istituzione nazionale, e non solo perchè si sente obbligato a parlarne...ormai da tre anni, parallelamente al nostro normale percorso di studi, conduciamo un percorso didattico, chiamato "percorso di storia e memoria", grazie al quale siamo riusciti ad avere veramente un occhio critico e interessato su quanto successo,siamo riusciti a guardare senza paura un passato di cui molti si vergognano o non si curano...siamo riusciti a soffrire come se fossimo stati lì.
Il Professor Giovanni, una persona davvero deliziosa, ha avuto dei parenti che sono stati deportati, e forse tutto il suo interesse per quella parte vergognosa dell'ultimo secolo è da ricondurre a questo...ma forse no, forse si deve solo alla sua umanità, forse la sua voglia di farci conoscere, capire e ricordare, parte da dentro di lui, dal suo cuore buono, dal suo straordinario, e a volte eccessivo, impegno.
Con lui abbiamo incontrato personalità straordinarie che hanno vissuto il dramma dell'olocausto, abbiamo sentito le loro testimonianze, abbiamo guardato i loro occhi che mostravano ancora dolore, e paura...credo che la cosa che più mi rimarrà in mente è l'ultima vetrina di un museo che abbiamo visitato con lui, il museo del deportato, in cui c'era solo cenere...solo cenere.
Era cenere umana, raccolta a Dachau.
Credo che non basti solo un minuto di silenzio, a volte neppure veramente osservato, per ricordare i milioni di vittime mietute da questo genocidio..credo che non basti un giorno l'anno per ricordarsi che si, forse, 50 anni fa è successo qualcosa...
E' grazie al mio grande professore che oggi vedo le cose in questa maniera, che ogni giorno mi sforzo di mandare almeno un attimo del mio tempo a quelle persone innocenti morte ingiustamente nei campi di sterminio, e anche agli innocenti, però vivi, che muoiono tutt'oggi sotto le bombe, i kamikaze, le guerre civili, l'aids, la fame, il freddo...
Hai ragione Max quando dici che ogni volta che muoviamo un pensiero sgradevole nei confronti di chi è considerato diverso, compiamo un piccolo genocidio anche noi...e allora cerchiamo di impegnarci a pensare qualcosa di buono,a amare chi è diverso, chi è in difficoltà, chi non ha una patria, una casa, una famiglia..
Ricordiamo per far si che non accada mai più.
Ricordiamo per cambiare le cose, anche e sopratutto oggi.