Presentazione libri Kal

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badposture
00mercoledì 5 aprile 2006 00:28
ll 28 aprile alle ore 18,presso la libreria l'Eternauta di Roma si terrà la presentazione di Kal Editore e dei suoi primi due libri in catalogo: "Sedici Demoni" di Hale Reiner e "Sala d'attesa" di Alessandra Perna.
A seguire live acustistico, rinfresco e tanto alcool
www.kaleditore.com

Kal è una parola hindi, significa sia "ieri" che "domani".

La letteratura popolare degli ultimi vent’anni, nel suo insieme, è tanto lontana dall'essenza della propria cultura occidentale moderna quanto la televisione e gli altri mezzi di comunicazione di massa si allontanano dalla realtà oggettiva della vita individuale.

Mentre nei campi della saggistica e della filosofia i temi
dell'incomunicabilità, della violenza, della follia e del dolore, propri della nostra cultura moderna, vengono analizzati con premesse di rigore ed integrità, la letteratura ha perso il suo ruolo storico di coscienza superiore nei confronti delle persone a causa
di una superficialità tanto palese da apparire inoffensiva.

Basti pensare come l'unico, o per lo meno il più diffuso, mezzo utilizzato per colmare tale distanza sia il tentativo di ridar vita ad una cultura contadina morta e sepolta, ad un sistema di "valori" che non ha nessun riscontro sulla vita moderna.

Valori che come "famiglia", "società", "cristianesimo", si sono evoluti incontrandosi con l'era industriale prima, con quella post industriale dopo, con un marasma di religioni e para-religioni pagane ed orientali, con l'arrivo della globalizzazione.

Una globalizzazione il cui obbiettivo palese di feudalizzare il mondo intero si è parzialmente ritorto contro chi l'aveva messo in atto, fornendo infinti suggerimeni ed occasioni di crescita, da un presente che pare attendere un futuro grigio, da un passato di indicibili orrori e miserie.
Ma il passato è morto per definizione ed il futuro non è ancora, mentre infinite sono le possibilità del presente.

Mentre per pigrizia: libri di adolescenti per adolescenti, libri di sinistra per gente di sinistra, libri intellettuali per intellettuali, libri tristi per gente triste, e così via, proposti a migliaia, per migliaia di fruitori ridotti ad unità teoriche in un sistema di marketing, rendono la letteratura da cibo
degli dei a mangime per animali da fattoria.

Nessuno a tutt'oggi da voce a chi cerca di capire veramente per quale ragione l'incomunicabilità abbia divorato la nostra nazione riducendola ad una terra di rimpianti colonizzata da culture più immature e vitali.

Nessuno ricerca le ragioni profonde.

Nessuno ricerca.

Per compensare questo vuoto, Kal editore pubblica esclusivamente testi "borderline", testi estremi nei contenuti e/o nelle forme, in cui la ricerca, il tentativo, la necessità, vengono prima di qualsiasi manierismo pseudo-intellettuale, prima di ogni moda.


Recensioni(estratti)



"Sedici demoni": Forse è un testo teatrale, sembra sfuggire alle classificazioni, se la narrazione non si colloca ordinatamente nel tempo e nello spazio, la definizione di un genere è ancora più difficile. Poesia, letteratura, teatro, prosa, cinema, in “Sedici Demoni” troverete un pò di tutto questo.

Una “quindicina di anime in pena”, uomini e donne viaggiano verso l’inferno e lo vivono fino alla morte. Un viaggio in un vagone che odora di Olocausto, di male assoluto. Di morte ancora in vita. Un viaggio nel quale viene a galla il peggio delle paure, dei rimorsi, dei desideri, delle emozioni di ognuno dei protagonisti.

Tutto si riversa senza apparente organicità, ognuno segue il suo filo. Ognuno con il suo demone. Hale Reiner è un autore giovane, alla fine della lettura stenterete a crederlo. “Sedici demoni” è per palati fini.

(estratto dal prologo di Sante Altizio)



"Sala d'attesa": L’io incatenato, imprigionato dalla condizione imposta di essere comunque qualcosa è il mostro di questo secolo. Strano, ma ci sarebbero tutte le condizioni per essere felici e stare bene, basterebbe solo far passare un filtro tra il sogno e la realta’; invece i fantasmi inespressi rimangono chiusi, intrappolati nel labirinto della mente.

Ecco quello che succede in “Sala d’attesa”: il gioco incomincia a seguire i tormenti dell’anima,e non solo. Forte e’ il desiderio di comunicare con l’esterno la propria condizione, ma la paura blocca ogni tentativo di riuscita.

Per fortuna o per caso c’e’ l’occhio vigile, vecchio e sensibile dell’autrice che ha superato certi labirinti e si e’ spinta oltre, rendendo la soluzione autentica nella rivelazione prima, e nella compiutezza dopo.(Stefania Calandra)

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