Salta un altro ministro...

ROMA (Reuters) - Il ministro della Salute Francesco Storace ha annunciato oggi le sue dimissioni dal governo in conseguenza al coinvolgimento nell'inchiesta sul presunto spionaggio politico nel corso della campagna elettorale per le Regionali del 2005.
"Ho il diritto di difendermi e avverto, parimenti, il dovere di sottrarre la mia comunità politica e il governo dalle strumentalizzazioni della sinistra . Ho esposto tutto ciò al presidente di An [Gianfranco Fini] al quale ho altresì comunicato la mia decisione di rassegnare le dimissioni dalla carica di ministro", ha detto Storace in un comunicato.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ribadendo la sua assoluta fiducia in Storace e dopo aver definito il suo gesto "di grande moralità ma anche di assoluta generosità", ha detto che se servirà sarà lui a prendere l'interim.
"Per quello che conosco Storace, posso dire che mi sembra assolutamente impossibile che sia coinvolto in una vicenda di questo genere e sono certo che le indagini porteranno all'esclusione di ogni responsabilità", ha detto Berlusconi, nel corso della trasmissione di Canale 5 "Matrix". "Se Storace insisterà con la volontà di dimettersi, il presidente del Consiglio avrà l'interim", ha aggiunto.

STORACE 'ADDOLORATO E INDIGNATO'
Storace, che ha rassegnato le sue dimissioni nelle mani del vicepremier Gianfranco Fini, ha precisato che formalizzerà le dimissioni al Capo dello Stato e al presidente del Consiglio.
"Il semplice sospetto che io possa aver architettato una manovra politica contro i miei avversari politici mi addolora e mi indigna", ha detto il ministro dimissionario. "Sento, più di chiunque altro, il diritto di conoscere in tempi brevissimi la verità, perché nulla è più importante del mio onore personale e politico".
Il ministro delle Politiche agricole e compagno di partito di Storace, Gianni Alemanno, parla di atto generoso e conferma che in campagna elettorale Storace sarà in prima linea.
"Storace con questo gesto dimostra di essere perfettamente in grado di respingere tutte le accuse che gli sono state mosse per via giornalistica, senza nascondersi dietro l'ombrello di prerogative istituzionali", commenta Alemanno.
Le inchieste sulle intercettazioni telefoniche, avvenute nel corso della campagna elettorale dela primavera scorsa per le Regionali nel Lazio ai danni dei due rivali di Storace alla presidenza Piero Marrazzo ed Alessandra Mussolini, ha portato già a 16 arresti.

Non so se sia vero o falso ma è una brutta storia veramente.

Visti i vari smaneggi che ci sono stati in Lazio comunque non me ne meraviglierei. Ho sentito Storace parlare varie volte e non mi sa di persona troppo apposto con la coscienza...