Officina della poesia "Nicola Imbraguglio" Laboratorio poetico

La mia identità spo-ethika

  • Messaggi
  • sei di nove
    00 16/05/2008 14:44

    Dunque,
    ho tastato l'umore del forum e sono giunto alla conclusione che, si, se ne sentiva l'esigenza.
    La pubblicazione della carta d'identità poetica di hunk era non solo auspicabile, ma addirittura necessaria per ricomporre quello spirito d'appartenenza al potere che non ha avuto principio, base formativa per l'anima e l'identità di qualsiasi comunità civile.
    Ho scelto per voi delle chicche del periodo preistorico, preforum, premetrico e pre e postrincoglionitico, cosi che anche l'osservatore meno esperto potrà, ingoiando questi versi sublimi, farsi un'idea molto incisiva sull'abilità poetica del nostro, un molare adatto alla masticazione del pesante, seppur genuino, cazzonismo hunkiano.
    Avrei voluto aprire questa breve presentazione con una prefazione di un critico letterario molto affermato e quindi autorevole ma, al momento, i critici che conosco stanno guardando un film porno. Sarà per un'altra volta.
    Non dimenticate inoltre, di visitare l'indirizzo tra le paresi (The Bullshit Story) che altro non è che il link al mio blog, la cui consultazione è un gradino fondamentale per la formazione culturale ed etica di ogni uomo moderno.

    Buona visione e buon divertimento.


    Periodo preistorico/prerincoglionitico
    (neorincoglionitico o età del lamentevol suon)



    Tradimento

    E si
    che negli occhi ho visto
    il falco cingere la preda
    e ho segnato una croce
    sul muro del non rimorso
    una piccola nota in rosso
    nell’agenda delle certezze;
    non volevo usare per me
    gli strumenti della logica
    che spesso ho riposto
    nella cantina del necroforo
    e neppure intendevo
    il suicidio delle vergini
    per placare il battito
    di un inutile mostro;
    ed ora sono pronto
    ti offro il petto inerme
    se vorrai squarciarlo
    con la lama omocroma
    della tua apparenza;
    mi resterà solo una lapide
    priva di incisioni
    una sorta di scheletro
    che si seppellirà
    di cumuli di storie,
    scarpe slacciate nelle quali
    infilare i piedi a piacimento;
    a te resterà il dolceamaro
    di una vendita lucrosa
    quando avrai finito i denari
    dovrai cercare un’altra merce
    un buon mercante lo sa:
    la piazza prima o poi si satura.

    Ispirazione

    Là dove si accuccia il giorno
    e la Signora attrezza
    il suo diorama d’astri
    Castàlia lieve mormora
    le fonti dell’idioma
    a chi ne incide i segni;
    nel mantecato cielo
    vola un’illuso fremito,
    nei brividi del cuore
    trova giaciglio e dorme
    l’alone di un teorema;
    frammisto al tempo
    e alle sue brume
    un giorno
    metterà le piume
    e innamorato
    da strana melodia
    spiccherà il volo:
    si chiamerà poesia.

    Problemi di fede

    I biondi capelli dell’Angelo
    nelle fessure della passione
    la misericordia del sole
    sui giardini dei cimiteri
    e un palpito d’acqua
    sulle guancie di un bimbo,
    la vecchia ha tra le mani
    un rosario di perle bianche
    io un mosaico di mosche
    che ronzano sui resti
    della mia fede:
    dalle macerie la città
    è risorta molte volte
    ma non è dato sapere
    se nel bene o nel male.
    Vivere tra le rocce acuminate
    della scelta obbligata
    sperando e chiedendo più tempo:
    ieri ho pensato di morire
    e non sono mai stato
    più vicino alla Madonna.
    Oggi viro a dritta dei dubbi
    e non nascondo un certo affanno
    ad essere coerente
    almeno con le mie finte.
    E’ un po’ come giocarsi l’anima ai dadi.


    Periodo rincoglionitico avanzato


    Rosy dei Gabbiani

    Storditi dal vento,
    gli scogli rossastri
    regalano un trono
    di schiuma frizzante:
    dell'azzurro moto
    scolpito nel cielo
    sovrasti l'essenza;
    hai carpito alle onde
    i segreti del faro
    che, saggio colosso,
    se ne infischia
    dei naufragi:
    dall'alto della rocca
    ha ponderato bene
    i suoi doveri
    ed ha svelato
    solo ai gabbiani
    l'accaduto.

    Lettera alla Luna

    Ti vedo nonostante tutto,
    anche con la pioggia
    che mi percuote il cuore:
    pallido il tuo raggio
    si fa spazio tra le nubi
    usando la forza
    del mio sguardo scuro.

    Non illumini i miei passi
    in questa notte di tempesta,
    ma il sapere che ci sei
    monta sopra il velo
    di tremebonda fiacca
    e accende in dolce strappo
    la mia sete ancora viva.

    Cavaliere nero senza macchia,
    mi aggiro nei tuoi fianchi
    ridendo della buffa saga,
    mi nutro della follia di pochi
    e godo di quell'ombra
    che sconvolge il volto
    di qualcuno alla mia vista.

    Dove (of revenge)

    La vidi sui muri delle scuole,
    nelle vecchie incisioni
    di tavoli sbiaditi alla stazione,
    nell'editoriale di un giornale,
    nelle parole di un ubriacone
    e negli occhi dell'oste,
    sul viso indispettito
    di un bambino sgridato,
    nei discorsi del capo
    di un non so quale governo,
    tra le cosce di una ragazza tradita
    e nelle mutande di un cornuto,
    nei gesti di un condannato non pentito,
    in una poesia scritta
    a scazzo senza senso,
    nella canzone idiota
    di un gruppo di ultrà,
    persino nei miei sogni
    a volte è apparsa;
    ora svolazza libera
    sul dorso di una colomba bianca
    che non ha trovato ramoscelli
    e vaga senza meta...

    Bastardo e Mascalzone

    Sodomizzando
    ricche faccendiere
    ho eiaculato
    squattrinati artisti,
    ho ricamato
    mestieri e vitalizi,
    immobili e miserie
    in un sol canto,
    non ho guardato
    in faccia
    sfigati e dei
    preti e santoni,
    dell'illusione
    mi son fatto un tiro
    e poi ho sputato
    sulle sue disgrazie,
    ho regalato
    a un pirla
    la vita d'un eroe
    e a una ragazza
    il prezzo del suo corpo,
    all'incoscienza
    il mito del vivrai
    e dopo mi son preso
    il suo respiro,
    ma chiedo scusa
    se nell'ardir del tempo
    ancor non mi presento:
    io sono il destino
    e me ne vanto!

    Malinconia

    Fioca e tenera scende
    tenera si posa lieve
    nell'arrossato velo
    dove muore il giorno,
    come una luce fioca
    brilla nel tempo
    quell'istante greve
    dove l'anima gioca,
    e bizze di giocolieri
    tremuli e incerti voli:
    son tremuli e incerti
    e sono anch'essi voli...
    giace tra il rosa
    dei penduli flamingos
    lo specchio argenteo
    di immobile riflesso,
    tra il rosa giace
    anche quel desiderio
    di non tornare più
    nel freddo esterno...

    Le Miss del 2002

    Seppure appaion tante gallinelle
    come ai mercati d'altri tempi oscuri,
    pare che siano d'Italia le più belle
    nate per dare buona vista ai cuori;

    dentro allo stesso abito marchiate
    perchè la fantasia, dice quell'asino,
    non appartiene alla bellezza pura:
    quindi non è virtù saper le stoffe scegliere
    o le chiome abbindolar nel viso,
    si chè le curve appaiano sinuose
    ed un vestito splenda col sorriso;

    si scelga dunque la più bella
    come alle fiere dei cavalli:
    buona la dentatura e arti robusti
    come a tirar carretti destinate
    ...e a pascolare arbusti...


    Periodo forumitico arcaico



    Memorie dal diario di un idiota

    Ho rischiato di esser uomo a vent’anni:
    mi risvegliai nel grembo di un ciclone
    spezzando in una convulsione la radice acerba .
    Da allora son fuggiasco nel dedalo fluente
    tra i reticolati delle incertezze infantili.
    La gioventù è un cavallo senza briglie
    se imbizzarrisce galoppa via veloce
    lasciandoti appiedato nella nostalgia.
    Se domato trotterella docile alla voce
    per percorsi azzoccolati dalla noia
    che porteranno all’apogeo del non decidere.
    In entrambi i casi, ritroverai il cadavere
    scoppiato, nel prato del quieto vivere
    rasato dai padroni, proprietari dell’altrove.

    Io sono un’invenzione di qualcuno.

    Abbandono la coscienza negli sbagli altrui
    certo che dove arriverò, me ne daranno un’altra
    creata con il tempo che ancora non conosco.
    Mercante blasfemo, l’amore l’ho venduto a me
    correndo per vie vietate ai non addetti, per questo
    squarcio i manifesti che vendono il mio esistere.
    Sono l’anarchico della solitudine, il mio mito
    il vecchio di me stesso, lo sputo del mio rifiuto.
    Sono tutto quello che mi hanno regalato
    tutto ciò che ho rifiutato, il mio mantello fatato
    e la mia stessa prigione, il diavolo che maledici.
    A volte mi siedo oltre l’anima, a fissare inerme
    il grande precipizio delle mie glorie, e chiedo:
    il sangue di Re, perchè mi brucia forte dentro?


    Casinò Stendhal

    Un tipo dall’aria rumorosa
    sguardo deciso e celere
    giovane dagli abiti al cervello
    senza esitazioni intasca la mano
    e con un colpo secco chiude gli occhi:
    ripensa a dove si è sbagliato mentre
    fiducioso gioca tre fiches sul rosso.

    Lucifugo nell’abito elegante
    fronte tavolo stà un tizio brizzolato
    pancia sicura è un pò perplesso
    si guarda intorno attentamente
    fruga le regole con gli occhi
    allunga il braccio poi si trattiene
    due fiches sul nero una sul pari.

    E ci sto io tranquillo all’angolo
    nello spazietto che una vecchia
    mi ha concesso a malincuore
    li guardo e dondolo la testa
    non sono laureato e non ho calli
    per maneggiar bastoni o idee
    ma son deciso: tutto sul verde.


    Il pianeta delle scimmie

    I capi ragionano con menti paveway
    mentre noi siamo storie in beta testing
    tra testosterone in crisi cognitiva
    e real dolls mancate per un nulla
    ma non darò alla banca il mio seme
    per vederlo scuoiato dalla libertà
    le cartuccie dei diritti dell’uomo
    stoccate nel freddo acciaio delle armi
    nei secoli fedeli come il cancro

    il gioco è idealizzare gli ideali
    per tenerli congelati in embrione
    ed estrarne le carnose staminali
    ad ogni lieta tornata elettorale

    il tango di palazzo è gambe incosciate
    tra chi sbuccia i sogni dal peyote
    remote controller sotto i cuscini
    per accendere l’incubo più grande
    un mondo unito da una salsa d’acciughe
    piegato alle necessità degli uomini
    piegati alle necessità di un uomo
    che non avrà più necessità alcuna
    se non quella di vomitare dopo i pasti

    tengo un sorriso dentro l’armadio
    e quando la stella cometa friggerà
    tutte le idiozie con uno schianto
    lo indosserò
    per presenziare all’ultima premiazione

    una nocciolina per la brava scimmia


    Periodo premetrico
    (rincoglionitico acuto)


    Band of Brothers

    Lavati le mani e toccami il cuore
    non sarò il fantasma che mi chiedi
    nel circoinciderti il cervello
    ma il cecchino dei tuoi dubbi
    e la cartuccera delle tue paure

    la dama della pietà
    si, porterò anche quella
    quando l’odio cavalcherà l’amore
    e tra i pertugi dell’anestesia
    toglieremo le cispe dal riguardo

    Canteremo in macchina l.a. woman
    mentre nel buio amico della strada
    saremo ancora noi, felici e ubriachi.



    Istituto di medicina legale

    In data odierna
    è deceduta
    la poesia
    io hunkchinasky
    medico legale
    mi trovo a stendere
    il rapporto

    la vittima presenta
    varie tumefazioni su tutto il corpo
    segno evidente di lotta
    e di accappigliamento

    vado ad eseguire un’incisione
    all’altezza dell’addome

    apro il suo grande e generoso
    grembo

    viene fuori per primo
    un bugiardino dell’aspirina
    e in successione
    un aggettivo decomposto
    un editoriale
    punti virgole e, a, capo.
    (avvelenamento da enjambement)
    un decassillabo attorcigliato a un soggetto
    un sonetto di sette versi
    (era gravida)
    una lettera a babbo natale
    col cuoricino
    un trattato di filosofia spicciola
    (mi sembra di conoscerlo)
    e il testo di una canzone di nek
    più altre frattaglie non degne
    di menzione
    oops!
    una foto di quasimodo
    che digrigna i denti

    in ultima analisi
    devo constatare che
    il cadavere presenta
    segni di stupro ripetuti
    e probabilmente
    da parte di più persone
    si consiglia
    un trattamento di criogenesi
    in attesa di cura
    miracolosa


    Periodo quasi quasi


    Troppo Cuore

    penso a quanto sangue è corso
    dentro
    per lavarti via, mi accorgo
    non è il cambio di tempo
    a darmi il ritmo

    è sempre questo cuore il contagocce
    delle mie giornate

    questo mio cuore che non lascia
    e giace sonnolento
    troppo fermo
    fra le coste dove ancora
    sento
    una flebile battuta
    una creatura o un cagnolino


    non ha più serrature
    da forzare, o stanze aperte
    per entrare
    questo cuore di portineria
    che guarda tutti dietro il vetro
    e li ripone dentro un buonasera


    Tattoo

    siete il passo inavvertibile del polline
    fra i turbini di polveri sottili, la boccata
    della sera, quando stringo
    forte la cerniera della quarantena
    e cresco un giglio d'ofelia tra i reticoli
    di fil di fumo, l'arte di voltare
    la faccia alle frustate

    la cicogna, pura nel cuore e nelle ali
    oramai giace ferita sulla gronda
    della vostra casa, siete le sole voi
    rimaste tra il limite e l'ignoto
    come un tatuaggio inconfessato
    nell'angolo più intimo dell'intimo
    inflessibile mio spazio materiale

    Cose personali

    quando si ha voglia, una lacrima
    in un angolo sperduto la si trova
    sempre, uno spicciolo
    rimasto nella vecchia zuccheriera, posato
    lì a dimenticare il resto della spesa

    o la farragine di numeri e di forme, ben celate
    dentro il ripostiglio – sancta sanctorum –
    lo scricchiolio di un’anta può
    esserne la voce

    e come ridono di noi a vederci
    impelagati in questo mare nostrum, loro
    sono certo, hanno ben altro a cui pensare
    piuttosto che lustrare la morale, dare corrente
    alla tivù nell’ora del telegiornale


    Stress

    La nebbia fra i pioppi inquadrati
    lungo il fiume, nelle corti
    dei casali il primo albore langue;
    nessun urlo sui risvegli

    il camino già si accinge
    a mischiare nel cielo il suo colore, mentre
    mani usuali preparano il caffè.

    Eccomi

    se avessi tempo chiederei
    di accomodarmi lì, sul piano
    ancora docile ai miei passi, dove i sensi
    muovono
    come il perdono, placati
    nell’indulgente lembo di sereno, come
    la semplice voce di Dio.




    Il bianco della neve (A Primo Levi)


    E’ un dubbio insonne
    l’ospedale nel campo di sterminio
    e la neve
    sulla buna, la stessa neve
    di birkenau - cosa non farebbe
    il genio - e tu

    aggirato dalla parola stessa
    uomo,
    superstite per pochi versi
    di una poesia in francese, assente
    dall’estremo nodo congiuntivo
    che sfama la fornace, presente.

    Quanto è pesante il vuoto, la fame
    che ti ha spinto – e non è questione di minestra –
    è rimasta simile nell’incubo, non hai
    lasciato mai quel posto.

    Vorrei dirti – la speranza – che sbagliavi
    che il rinnegato è un suo progetto, forse
    è una cura, i bambini, è noto, non amano
    lo sciroppo per la tosse.

    Ma sono solo un uomo, e altro non so
    dirti se non
    di quanta neve cade, adesso su Torino.





    I periodi restanti li conoscete(credo) quindi vi lascio con una citazione famosa: a si biri.



  • OFFLINE
    Antonellat
    Sesso: Femminile
    00 16/05/2008 21:50
    mai avrei creduto di leggerti qui...

    bene
  • OFFLINE
    GiaMal85
    Sesso: Maschile
    00 17/05/2008 15:30
    Tony mio, ho letto tutte le tue ere, e se anche tu chiami uno dei tuoi periodi "quasi-quasi" un pochetto ti sei risposto da solo sulla consapevolezza della resa formale di quello che volevi esprimere.
    cioè, io dico che:


    non ha più serrature
    da forzare, o stanze aperte
    per entrare
    questo cuore di portineria
    che guarda tutti dietro il vetro
    e li ripone dentro un buonasera

    (ME RA VI GLIO SO)

    è ben diverso da altre tue precedenti dove per esempio in una hai usato un TER RIB BI LE "tremebondo".
    Diciamocelo io e te, non l'hai mai più usato vero? (non che non possa essere poetico intendi a me...)

    Comunque tu hai il talento vero, questo te lo riconosco e credo che la tua poesia mi piaccia perchè (pur diversissime le nostre due poetiche) abbiamo qualcosa in comune: il fatto del gioco di parole, della musica, dell'invenzione lingistica e, dato che per me la Poesia è soprattutto la resa formale di una visione del mondo, questo è tanto.


    PS

    T'ho fatto il verso nel Lavoratorio fatti sta specchiatina va [SM=g27828]


    Gianluca
  • sei di nove
    00 17/05/2008 17:30
    Antonella e Gianluca
    meritate una medaglia al valore per essere riusciti a leggere questa mia carta di tontità [SM=g27823]

    Devo segnalare una errata corrige dovuta ad incasinamento da post: i testi collocati nel "Periodo rincoglionitico avanzato" sono in realtà da collocarsi nel "Periodo preistorico/prerincoglionitico(neorincoglionitico o età del lamentevol suon)" e viceversa.


    Antonella
    il coraggio non mi manca(nzomma) [SM=g27828]

    Gianluca
    quel testo contenente il tremebondo verso, è databile più o meno al 98/2000, in assoluto la 4a o 5a cosa che scrissi(o giù di lì). Riguardo al possedere la capacità di poter domare la forma, certamente aiuta, però ad una evoluzione stilistica non sempre fa da contraltare una evoluzione poetica, concettuale o contenutistica che dir si voglia.
    Quel testo è paradossalmente più poesia di "tattoo", perché pur essendo scritta in maniera orribile, riesce a raccontare di me aprendosi al lettore e facendo di un sentimento mio uno stato d'animo che può essere comune. Mentre "tattoo", ad esempio, che è stata scritta relativamente di recente, non ha evidentemente questa forza, pur essendo, e di molto, più evoluta formalmente rispetto all'altra, si chiude su se stessa e non mi rende esplicito all'altro.
    Sarebbe in questo caso anche accettabile definirla effettivamente "poesia dei cazzi miei", per rubare un'espressione cara a un noto filosofo vissuto fra il 1800-1500 A.C.

    Capisci cosa dico o... stai chiamando l'ambulanza?
    [SM=g27824]

    a si biri

    [SM=g27823]
  • OFFLINE
    GiaMal85
    Sesso: Maschile
    00 17/05/2008 21:21
    No no, capisco perfettamente quello che mi dici tu. il fatto è che non credo che la poesia si faccia cercando di raccontare noi stessi, ma che sia lei a raccontarci in una qualche maniera dal momento che è una Entità come disse Montale e si stacca da noi stessi nell'attimo della scrittura. Perchè la forma di per sé è già un contenuto oltre che un contenitore. Poi, credi sul serio che si possa avere coscienza di raccontare qualcosa di reale e veritiero su di noi (personalmente non credo nemmeno su tutto il resto). Il linguaggio è una brutta bestia, ricordo una canzone che diceva "I poeti che strane creature/ ogni volta che parlano è una truffa.", perchè fatto di misunderstanding, polisenso, ricezione da parte dell'altro.

    Ma in fondo quello che dici sul fatto che a volte o spesso maturità stilistica e poetica non coincidono è vero dato che stile e poetica sono due sostantivi differenti.

    ...[SM=g27820]

    oddio sento la sirena [SM=g27828]

    CIM preparati alla guerra!

    Gianluca
    [Modificato da GiaMal85 17/05/2008 21:22]
  • sei di nove
    00 17/05/2008 22:30
    "il fatto è che non credo che la poesia si faccia cercando di raccontare noi stessi"

    in questo caso specifico, partendo dal tremebondo( [SM=g27824] ), le due poesie parlano di questo, dunque le ho citate ad esempio.
    Ma gli esempi che si possono fare sono molteplici e il mio cervello non li contempla tutti.

    Ora ti lascio perché sono arrivati dei tipi in camice bianco che vogliono farmi misurare una camicia a maniche lunghe.
    Saranno i commessi di Valentino?!
    [SM=g27823]

  • OFFLINE
    GiaMal85
    Sesso: Maschile
    00 17/05/2008 22:49
    AHAHAHAHAHAHAHAHAH

    aaaahhhh sì sì, salutameli sono gli aiutanti di Vale (sai mi hanno preso come modello x le prove) e fai una cosa, chiedigli come faccio a dormire nella camera dove mi ospitano se cazzaruola col materasso ci hanno dipinto le pareti...

    vabbè, e fagli rivedere la modellatura mi sembra che stringa dietro e sulle maniche [SM=g27828]
  • OFFLINE
    apassoleggero
    Sesso: Femminile
    00 17/05/2008 22:52

    devo rileggere ancora e con molta attenzione ma vale la pena seguirti nelle tue evoluzioni [SM=g27822]

    intanto ti dico che "Band of brothers" e "Troppo cuore" mi piacciono molto.



    tornerò a dirti, magari [SM=g27824]
  • OFFLINE
    Antonellat
    Sesso: Femminile
    00 18/05/2008 09:18
    quoto Levi...buona fortuna per la tua sìlloge
  • sei di nove
    00 18/05/2008 18:56
    Gianluca
    [SM=g27824]

    Anna
    anche per te una medaglia al valore
    [SM=g27838]

    Antonella
    grazie [SM=g27823]

  • tiro stt
    00 19/05/2008 01:47
    finito ora di leggere (bene) tutto.sono sudato.ti odio.però scrivi molto bene.ti apprezzo.ma mi hai fatto sudare.ti odio.

    buon lavoro,lore.
  • sei di nove
    00 19/05/2008 16:58
    Ma chi sei... Mina?

    quell'augurio che mi hai fatto, irripetibile, è come augurarmi il suicidio [SM=g27828]

    Medaglia purple Heart anche per te
    [SM=g27823]