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Rally dei Faraoni

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    ti61no
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    00 19/09/2008 14:37
    Rally dei Faraoni 2008


    Si sono chiuse da pochi giorni le iscrizioni all’undicesima edizione del Total Pharaons
    International Cross Country Rally. Sono oltre 120 le moto/quad iscritte alla manifestazione africana, a cui si aggiungono cinquanta tra auto e camion.

    Spicca l’assenza, in forma ufficiale, di KTM e del suo pilota di punta, Marc Coma, vincitore dell’ultima edizione. Molto atteso invece il debutto della nuova Aprilia RXV 450 Africa, affidata a Paolo Ceci e Alex Zanotti.

    I chilometri complessivi del Rally dei Faraoni sono 2950, 270km saranno di trasferimento. I rimanenti 2700 chilometri di prove speciali saranno suddivisi in sette tappe che partiranno domenica 5 ottobre dalla consueta e splendida cornice della Piana di Giza, al cospetto delle più conosciute Piramidi egiziane.

    Se lo scorso anno la sabbia e le dune l’hanno fatta da padrone, quest’anno si preannuncia un percorso ancor più “sabbioso”, a cominciare proprio dalla prima tappa, con arrivo a Baharija, che attraverserà alcuni maestosi cordoni di dune. La seconda tappa partirà dall’oasi delle 3000 mummie in direzione di Farafra, per poi fare ritorno a Baharija. La terza frazione andrà da Baharija a Sitra. Con la quarta tappa, si arriverà a Siwa, l’oasi berbera che conserva ancora oggi caratteristiche peculiari, plasmate da millenni di isolamento.

    Siwa è avvolta dal Grande Mare di Sabbia, che sarà il protagonista della quinta tappa tutta dune, non eccessivamente impegnativa a parte un tratto di ottanta chilometri in cui si dovranno superare trasversalmente i cordoni di dune del GSS, orientati da nord a sud. Sabbia e dune anche nella prima parte della sesta tappa, che riporterà il Pharaons Rally a Baharija. L’ultima giornata, con arrivo a Il Cairo, potrebbe riservare delle srorprese, come è accaduto in passato.

    Le tappe in sintesi:
    5 ottobre Cairo-Baharija
    6 ottobre Baharija-Baharija
    7 ottobre Baharija-Sitra
    8 ottobre Sitra-Siwa
    9 ottobre Siwa-Siwa
    10 ottobre Siwa-Baharija
    11 ottobre Baharija-Cairo

    Rally africani sono nati oltre una trentina di anni fa, ma hanno raggiunto l’onore delle
    cronache con l’avvento, nel 1979, della Parigi-Dakar. Si tratta di competizioni in cui il pilota è solo con se stesso e si misura principalmente con le sue capacità. Luoghi immensi, paesaggi tanto belli da sembrare finti, dune, pietre e savana. E’ difficile capire la molla che spinge un pilota, amatore o professionista che sia, a mettersi in gioco in un ambiente apparentemente ostile come è il deserto.

    Le gare nel deserto sono sì gare in cui vince chi arriva per primo, ma non bisogna assolutamente pensare che l’unica dote necessaria sia la velocità. La storia è piena di esempi di piloti velocissimi in altre discipline che non hanno mai vinto in Africa, proprio perché mancavano loro le caratteristiche fondamentali: tranquillità interiore, capacità di mantenere a lungo la concentrazione, l’indispensabile senso dell’orientamento. In poche parole un rally africano si corre soprattutto con la testa prima ancora che con il gas.

    Il Total Pharaons Rally, in tutta la sua lunga storia, è stata ed è la gara più conosciuta e apprezzata dopo la Dakar. In primo luogo, per la magnifica cornice in cui si svolge, l’Egitto, con la partenza al cospetto della Sfinge di Giza e lunghe tappe in uno dei deserti più belli e mutevoli del mondo. In secondo luogo, perché da sempre rappresenta il giusto mix di difficoltà, in grado di accontentare sia il pilota amatore che il professionista. Sette tappe, tremila chilometri quasi tutti di prova speciale, a conti fatti come metà della Dakar che oggi è “emigrata” in Sudamerica.

    Il Faraoni è organizzato da un equipe italiana, che da sempre mette al primo posto la sicurezza e la soddisfazione dei piloti, creando un’atmosfera quasi “familiare”. Una macchina organizzativa di oltre 150 persone, molte delle quali sono volontari.

    Sabato 20 settembre, in pazza Vittorio Veneto a Torino, ci sarà un galà di presentazione della gara, con esposizioni di mezzi meccanici iscritti al Faraoni e un concerto di Irene Grandi. Un antipasto di Africa da consumarsi poco prima dell’imbarco per L’Egitto.


    [Modificato da ti61no 12/10/2009 16:16]
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    ti61no
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    00 12/10/2009 16:15
    Rally dei Faraoni 2009
    Vittoria di classe per Aprilia al 12° Rally dei Faraoni


    Il Cairo si tinge di tricolore, al traguardo del Rally dei Faraoni 2009, grazie al successo di Paolo Ceci nella classe 450 e della sua RXV 4.5 “Africa” del Team Giofil 3000, replicando il successo dello scorso anno, vincitrice di categoria al debutto nelle competizioni. Oltre alla vittoria di categoria, portiamo a casa anche un’ottimo 4° posto assoluto.

    Dominando per tutto il rally (4 prove speciali su 8 disputate) ha piegato nettamente la concorrenza, grazie anche le ottime prestazioni e vittorie di tappa di Francisco Lopez e Alex Zanotti sulla moto veneta. Solo un guasto meccanico nella terza tappa, con una perdita di oltre due ore, ha tolto a Lopez - fino ad allora primo in classifica generale - la possibilità di lottare per la vittoria assoluta. La quarta frazione, ha messo fuorigioco anche Alex Zanotti, mettendo nelle sole mani di Ceci il destino del rally Aprilia.


    “Siamo molto soddisfatti della vittoria al Rally dei Faraoni - ha dichiarato Leo Francesco Mercanti, Responsabile Sviluppo Prodotto del Gruppo Piaggio - perché contribuisce a portare avanti una sfida lanciata da Aprilia che, come è sempre nel suo carattere, percorre vie nuove e non convenzionali nell’evoluzione tecnica dei suoi modelli spingendo sull’innovazione e sulla tecnologia.”

    “Abbiamo rotto schemi tradizionali che sembravano immutabili e abbiamo introdotto nel fuoristrada un motore bicilindrico. Dopo i successi iridati ottenuti nel supermotard e nell’enduro, questa vittoria nel grande raid africano, colta insieme a un team che ha creduto nel nostro progetto, testimonia l’estrema affidabilità e il livello di performance raggiunti dalle nostre moto”.

    Questa moto sta riportando grande l’Italia nei rally internazionali, e non possono tornare alla mente i successi in Dakar della Mitica Cagiva Elephant. Che sia la moto giusta per un’epoca di dominazione tutta italiana? Incrociamo le dita.