00 17/04/2009 20:05
CIVM: si riparte con la 52° Cronoscalata del Monterice

Si riparte, e lo si fa nel modo migliore e secondo la tradizione: ovvero con la Cronoscalata del Monterice, prima tappa del CIVM 2009 che si presenta con una nutrita serie di protagonisti al via questo weekend, a testimonianza che la “salita” è un qualcosa che piace ancora e conquista appassionati e piloti.

E per raccontare del Monterice, non c’è modo migliore se non quello di farsela raccontare da Pellegrino, Presidente del Automobile Club Trapani, che è poi chi ogni anno pensa e rende possibile questa gara. E ce ne parla decisamente a cuore aperto:

“Parlare di qualcosa che si identifica come “mito”, espressione grande per una provincia così piccola, é difficile, a meno che, non si ha la “fortuna” di amare lo sport automobilistico“.

“Parlare della “Monte Erice” é facile se è stata vissuta, anche se solo come spettatori, fortunati spettatori. Ad una certa età, ci si lamenta di essere nati troppo presto per non poter godere a lungo delle esperienze offerteci dalla vita. Ma una considerazione è doveroso farla, ed è quella di sostenere che i giovani di oggi sono nati troppo tardi e non sanno cosa significa avere goduto della “Monte Erice” per 50 volte.

Se ancora fa parlare di se, se ancora suscita emozioni e sensazioni, vuole dire che, dopotutto, questa gara automobilistica, disputata fra grandi campioni del volante, fra più o meno illustri gentleman, fra tanti partecipanti più o meno blasonati, fra grandi case automobilistiche nazionali ed internazionali, è sicuramente una grande gara.

E’ questa grande gara non può che svolgersi in questo lembo di terra ad occidente della Sicilia, per fare percepire a tutti il rombo dei motori e respirare l’odore dell’olio ricinato delle vetture che si arrampicano lungo i tornanti assiepati di gente.
Solo qui ha ragione di esistere.

Ad Erice, a ‘u Munti: E’ facile parlare di questo pezzo di roccia che si eleva in alto sopra il mare, conosciuta nel mondo, quasi a fare sentinella alle sottostanti cataste di sale, chiuse tra di loro a trattenere l’acqua e il sole e dietro loro, quasi geloso, un guardiano Fenicio posto su un lembo di terra dal nome Mozia.

Tutto attorno ad una chiazza blu, il Mediterraneo. Che cos’è il Mediterraneo? Mille cose insieme. Non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi. Non un mare, ma un susseguirsi di mari. Non una civiltà, ma una serie di civiltà accatastate le une sulle altre……(Fernand Braudel)

Esserci… significa non solo correre ma… vivere tutto. Per queste ragioni questa gara è diversa dalle altre, perché pilota e macchina diventano ancora una volta complici di Venere…. sì….Lei… la Monte Erice. Tutto questo, diventa “orgoglio”.